“All’inizio del mese di vacanza per eccellenza, agosto, la liturgia celebra la festa della Trasfigurazione del Signore. La pagina evangelica racconta che gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni furono testimoni di questo avvenimento straordinario.
Gesù li prese con sé «e li condusse in disparte, su un alto monte» e, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto, brillando come il sole, e le sue vesti divennero candide come la luce. Comparvero allora Mosè ed Elia, ed entrarono in dialogo con Lui. Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè, una per Elia».
Non aveva ancora terminato di parlare, quando una nube luminosa li avvolse. L’evento della Trasfi gurazione ci offre un messaggio di speranza – così saremo noi, con Lui –: ci invita ad incontrare Gesù, per essere al servizio dei fratelli. Si tratta di disporci all’ascolto del Cristo ricercando momenti di preghiera che permettono l’accoglienza docile e
gioiosa della Parola di Dio. In questa prospettiva, il tempo estivo è momento provvidenziale per accrescere il nostro impegno di ricerca e di incontro con il Signore. In questo periodo, gli studenti sono liberi dagli impegni scolastici e tante famiglie fanno le loro vacanze; è importante che nel periodo del riposo e del distacco dalle occupazioni quotidiane, si possano ritemprare le forze del corpo e dello spirito, approfondendo il cammino spirituale.
Al termine dell’esperienza mirabile della Trasfi gurazione, i discepoli scesero dal monte con occhi e cuore trasfi gurati dall’incontro con il Signore. È il percorso che possiamo
compiere anche noi. La riscoperta sempre più viva di Gesù non è fine a se stessa, ma ci induce a “scendere dal monte”, ricaricati della forza dello Spirito divino, per decidere nuovi passi di conversione e per testimoniare costantemente la carità come legge di vita quotidiana.
Trasformati dalla presenza di Cristo e dall’ardore della sua parola, saremo segno concreto dell’amore vivifi cante di Dio per tutti i nostri fratelli”.
(Testo tratto e rielaborato dai discorsi di Papa Francesco)
Un tempo utile in cui possiamo ritrovare ciò che è essenziale
Buone vacanze a tutti, a coloro che lasceranno la città e a coloro che vivranno la città nel momento del suo riposo dal traffico e dalla frenesia abituale. Il riposo non coincide con il semplice “non far nulla” e non è sinonimo di un tempo vuoto da riempire comunque – con altro rumore o con divertimenti forzati -, ma trova la sua autenticità nell’essere un momento che permette la riscoperta delle cose essenziali della nostra vita, che riporta agli affetti più profondi e alle relazioni più significative, alla valorizzazione della bellezza della natura e dell’arte, al gusto di rivivere la calma del ritmo naturale del tempo.
Don Luciano