Questi sono piccoli frammenti di storia della comunità del quartiere Feltre, dove al posto della “prefabbricata”, sorge ora la chiesa di S. Ignazio di Loyola inserita in uno dei più riusciti complessi residenziali di edilizia economica popolare della nostra periferia. Attorno a questa chiesa, da circa 25 anni, ruota la vita dello comunità che conta circa 7000 persone.
L’insediamento è dovuto all’INA Casa che nel 1958 iniziò i lavori per offrire le case a basso costo e con agevolazioni economiche raramente ripetutesi in altri casi. Il progetto, che presenta soluzioni urbanistiche molto valide e interessanti, è stato redatto da una equipe di dieci gruppi di professionisti capeggiati da architetti tra i più ”impegnati” della prima e seconda generazione del movimento moderno italiano: Bacciocchi, Baldessarri, De Carlo, Gardella, Giordani, Mangiarotti, Pollini, Terzaghi, Trolli, Varisco.
La conformazione, con edifici alti e bassi alternati tra loro e articolati fra aree verdi, conferisce al quartiere una dimensione ancora umana, dove la personalità dell’individuo non rimane schiacciata o annullata, come accade in tanti casi di recenti insediamenti urbanistici dello stesso genere. Non è nemmeno paragonabile ai modernissimi quartieri giardino o villaggi esclusivi dove la vita è anonima, dove la gente si ignora e non si conosce; non è tanto meno un’opera “monumentale” presa ad esempio da tutti i libri di architettura per originalità di impianto, di forma, i cui contenuti possono essere esaltati o biasimati a seconda della corrente architettonica a cui appartiene il critico che ne parla.
Spesso accade che la volontà del progettista e la sua personalità siano in contrasto con quelle degli abitanti. Il risultato è che le opere progettate vengono mal utilizzate, e talvolta addirittura stravolte nel loro uso.
Invece, a distanza di 25 anni, anche se non privo di difetti, il quartiere Feltre è vivo e pulsa in ogni suo spazio. Ciò avviene perché le persone che si muovono al suo interno riescono a fruire di ogni sua struttura e nel modo più corretto, migliorando con il tempo lo stesso modo di abitare. Il tutto è dovuto alla intelligente disposizione armonica dei singoli fabbricati, ai materiali utilizzati, al respiro che vi è tra un’area e l’altra, tutte organizzate a verde in modo omogeneo.